
INDIA WILDLIFE
Anche un bambino sa quanto sia straordinaria la natura selvaggia dell’India. Il ruggito lontano di una tigre, il fruscio silenzioso di un leopardo tra le fronde, stormi di uccelli colorati che dipingono il cielo. Un ecosistema vibrante, ricco di vita e cultura, ma sempre più fragile, minacciato dalla perdita di habitat e dall’espansione umana. Un viaggio fotografico qui è più di un’avventura: è un tributo alla bellezza selvaggia che rischiamo di perdere.
di Simone Durigon. Collaboratore Lazio Alchi Team.

Viaggio effettuato dal 29 febbraio al 9 marzo 2025.
La mia idea alla base della pianificazione del mio viaggio Wildlife in India era quella di raggiungere due importanti obiettivi di osservazione naturalistica: la tigre del Bengala e il rinoceronte indiano.
Per massimizzare le probabilità di avvistamento del primo, ho scelto di trascorrere quattro giorni nel Parco Nazionale di Tadoba, situato nello stato del Maharashtra, nel cuore geografico dell’India. Dalla capitale è sufficiente prendere un volo interno di poco più di un’ora e, con un ulteriore tragitto in auto di circa un’ora e mezza, si raggiunge la zona del parco, dove è possibile dedicarsi a numerosi safari.
Tadoba rappresenta un habitat ideale per l’osservazione della tigre, poiché durante la stagione secca e calda le pozze d’acqua si restringono notevolmente, costringendo questi magnifici felini a uscire più frequentemente dalla vegetazione per abbeverarsi. Questo splendido angolo di mondo richiama le atmosfere del “Libro della Giungla” e offre la possibilità di avvistare numerose specie preda delle tigri, tra cui cervidi, gaur (bovini selvatici), nilgai (antilopi), oltre a cinghiali, manguste e orsi labiati. Meno comuni, ma comunque presenti, sono il leopardo e il dhole (lupo indiano). L’avifauna del parco è altrettanto ricca: storni, rapaci, pappagalli e una varietà di passeriformi popolano la foresta, insieme a una delle specie di gallo selvatico, progenitore del nostro gallo domestico.
Per avvistare il rinoceronte indiano, ho proseguito il viaggio verso le vaste praterie dello stato di Assam, nell’estremo nord-est del Paese. Questo ha richiesto due ulteriori voli nazionali, seguiti da un trasferimento in auto di circa quattro ore per raggiungere il Parco Nazionale di Kaziranga. Qui il paesaggio cambia radicalmente: un ambiente più umido e fresco, caratterizzato da foreste ad alto fusto e distese di erba imponenti, che raggiungono l’altezza al garrese di un elefante.
Il rinoceronte indiano è una presenza piuttosto comune nel parco, il che ne facilita l’osservazione, così come i possenti bufali selvatici dalle maestose corna e le numerose specie di cervidi. Gli elefanti indiani sono altrettanto frequenti, e non è raro imbattersi in maschi solitari dalle lunghe zanne.
Anche qui la tigre può regalare emozioni intense, sebbene l’avvistamento sia più raro. Tra gli uccelli, spicca il maestoso calao maggiore, che ritengo un vero e proprio must da cercare nelle zone dove i grandi ficus del parco offrono i frutti di cui si nutre. Inoltre, attorno alle pozze e ai corsi d’acqua è possibile ammirare splendidi martin pescatori, cicogne di varie specie, anatidi e gruccioni asiatici.
Prima di rientrare in Italia, ho trascorso un ultimo giorno a Delhi, approfittandone per visitare il Sultanpur National Park, un’area umida situata a circa 30 km dall’aeroporto internazionale. Questo ambiente, caratterizzato da lagune e vegetazione rada, offre un’opportunità straordinaria per fotografare diverse specie di anatre e limicoli, alcuni dei quali presenti anche in Europa, ma qui particolarmente confidenti grazie alla scarsa pressione antropica. La presenza di rapaci, passeriformi e del magnifico Tantalo variopinto arricchisce ulteriormente l’esperienza in questo luogo pacifico e rilassante, perfetto per concludere il viaggio con un’ultima immersione nella straordinaria biodiversità dell’India.
Viaggio effettuato grazie all’organizzazione del fotografo indiano Digvijay Lande







Foto di Simone Durigon.